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Il ricordo della marcia da Selma a Montgomery

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di Amira Fulvia Turazzi

Ogni anno il terzo lunedì di gennaio negli Stati Uniti si festeggia il Martin Luther King Day. La festa, voluta da Coretta King, è un momento di celebrazione delle vittorie ottenute dal movimento per i diritti civili, ma anche un giorno di riflessione rispetto alla strada ancora da percorrere.

La settimana passata ha fatto scalpore la lista delle nomination agli Oscar per l’assenza di diverse celebrità, soprattutto alla luce di uno dei più acclamati e controversi film del 2014: Selma.

Il film, che ha ricevuto il favore di critica e pubblico, racconta uno dei momenti più difficili della storia americana: la marcia da Selma a Montgomery.

Martin Luther King e migliaia di attivisti marciano pacificamente da Selma a Montgomery. È il 25 Marzo 1965.
Fonte: NewYorker.com

Nonostante le leggi anti segregazione del 1964 adottate sotto la presidenza di Lyndon B. Johnson, e l’assegnazione del premio Nobel per la Pace a Martin Luther King nello stesso anno, in molte zone degli Stati Uniti la segregazione continuava de-facto ad esistere. La città di Selma, in Alabama, dove ai cittadini afroamericani veniva impedito il diritto di voto, divenne presto il simbolo della resistenza non violenta ai soprusi razzisti delle amministrazioni locali.

Il film, diretto dalla regista Ava DuVernay, racconta lo struggle ovvero la sofferenza del leader, Martin Luther King Jr, nella lotta per i diritti civili, e la sua capacità di dosare l’entusiasmo, l’astuzia politica e la prudenza per raggiungere l’obiettivo evitando il massacro di civili.

Il 7 marzo 1965 Amelia Boynton, James Bevel e altri leader dei diritti civili, organizzano una marcia di protesta pacifica dalla città di Selma alla capitale dell’Alabama, Montgomery, per richiamare l’attenzione nazionale sui soprusi e le violenze che la polizia locale infliggeva ai cittadini afroamericani. La marcia si trasforma in un massacro: le forze dell’ordine attaccano i 600 manifestanti, e la stessa Boynton viene colpita. La foto della donna accasciata a terra fa il giro del mondo e diventa il simbolo della resistenza non violenta, e presto arrivano, da tutti gli Stati Uniti, centinaia di attivisti a supporto della rivendicazione del diritto di voto. La sera stessa Martin Luther King fa un appello, alla radio e alla televisione, perché i rappresentanti religiosi di tutte le fedi lo accompagnino in un secondo tentativo della Marcia, il 9 marzo.

MLK day 2015: John Legend, Common, AvaDuVernay e Oprah Winfrey marciano a Selma
Fonte: E!Online.com

Il risultato è uno dei più toccanti momenti di solidarietà e coraggio della storia americana, anche se la vittoria definitiva arriva solo con la marcia successiva, il 25 marzo, quando finalmente Lindon Johnson decide di mandare le truppe al supporto dei manifestanti.

Il film, che esce nelle sale italiane il 12 febbraio, ha ricevuto un Golden Globe ed è al centro del dibattito negli Stati Uniti, visto che, alla luce dei fatti di Ferguson, persiste l’idea che la vita dei cittadini afroamericani abbia meno valore di quella dei bianchi. Alle proteste di Ferguson è dedicata la canzone di chiusura del film, “Glory”, di John Legend e Common (che ha la parte di James Bevel nel film), creando un riferimento diretto tra le marce di 50 anni fa e le proteste di oggi.

Sono previste feste e sit-in in tutti gli Stati Uniti. In Alabama, Oprah Winfrey, produttrice del film, Ava DuVernay, regista e il resto del cast, hanno organizzato una marcia commemorativa sul ponte Pettus, dove gli attivisti di Selma sono stati brutalmente attaccati nel 1965.

Organizzare una marcia piena di celebrità può sembrare un capriccio, o una mossa pubblicitaria. La realtà è che negli Stati Uniti la lotta per i diritti civili si è spostata dal piano legale a quello culturale. In certi ambienti, e Hollywood è uno di questi, gli artisti afroamericani vengono tuttora sistematicamente “segregati” e i loro lavori ritenuti secondari rispetto al mainstream.

Selma non racconta solo la storia di Martin Luther King, o dei cittadini afroamericani, ma racconta la storia di una Nazione intera e dei difficili passi verso l’integrazione. È la storia di tutti e tutti possiamo imparare qualcosa conoscendola.

L'articolo Il ricordo della marcia da Selma a Montgomery è stato pubblicato su Il Referendum.


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